09.12.2025
Alpeggi ticinesi, qualità che rassicura
Profumano di erba fresca, di stalle antiche e di mani esperte che trasformano il latte in cagliate, formaggi giovani e burro dal carattere deciso.
Gli alpeggi ticinesi sono da sempre custodi di una tradizione casearia che affonda le radici nella stagionalità e nella sapienza contadina.
E il recente controllo del Laboratorio cantonale conferma ciò che molti appassionati già sanno: qui, in quota, la qualità non è un vezzo, ma un impegno quotidiano.
Quest'anno, sono stati analizzati 179 campioni provenienti da 37 aziende di estivazione.
Un mosaico di prodotti e ambienti di lavoro: cagliate freschissime, forme in maturazione, burro profumato, ma anche utensili, superfici e soprattutto l'acqua, ingrediente invisibile ma fondamentale.
Il dato che più conforta i consumatori è chiaro: nessuna traccia di Salmonella, Listeria monocytogenes o tossine stafilococciche, i nemici più temuti della sicurezza alimentare.
Una conferma importante per una produzione che, pur essendo artigianale, non trascura le esigenze della modernità.
Certo, qualche ombra resta: il 12,5% dei campioni non è risultato conforme ai valori microbiologici indicativi.
Le criticità più frequenti riguardano la qualità del latte, talvolta compromessa da mastiti subcliniche nel bestiame, e la qualità dell'acqua utilizzata nei locali di lavorazione.
Nulla, però, che abbia messo a rischio i prodotti: i criteri di sicurezza alimentare sono sempre stati rispettati e non è stato necessario bloccare alcuna produzione.
Le aziende coinvolte hanno già ricevuto indicazioni puntuali per correggere le non conformità.
Il bilancio, dunque, è positivo e rassicurante.
Gli alpeggi ticinesi continuano a offrire prodotti che raccontano un territorio integro e una filiera attenta.
E chi sceglie questi formaggi, magari accompagnandoli con un vino locale, può farlo con la serenità di chi sa di gustare non solo un sapore autentico, ma anche una qualità garantita.
Articolo a cura della Redazione.