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23.10.2025

Proteine alternative, la sfida del futuro

Il mercato globale delle proteine alternative a quelle di origine animale sta vivendo una crescita rapida e strutturale.

Oggi vale circa 82 miliardi di franchi svizzeri e, secondo le previsioni, potrebbe superare i 215 miliardi entro il 2034, con un tasso di crescita medio vicino al 10%.

A guidare questa espansione sono la ricerca scientifica, l'innovazione industriale e una crescente consapevolezza dei consumatori verso salute, etica e sostenibilità ambientale.

Le proteine alternative (vegetali, fermentate o coltivate in laboratorio) non rappresentano più una semplice nicchia, ma una risposta concreta alla necessità di ridurre l'impatto ambientale del sistema alimentare globale.

L'obiettivo è migliorare gusto, consistenza e accessibilità, offrendo prodotti capaci di competere con le proteine animali anche sul piano sensoriale e culturale.

La transizione, tuttavia, non può essere solo tecnologica: serve collaborazione tra laboratori, agricoltori, allevatori e chef, per creare un ecosistema che unisca innovazione e tradizione.

Gli chef, in particolare, possono diventare ambasciatori del cambiamento, capaci di trasformare la sperimentazione in esperienze gastronomiche convincenti e attraenti.

In Svizzera, il settore plant-based sta affrontando un periodo di consolidamento.

Nel 2024 le vendite di sostituti della carne hanno raggiunto circa 78 milioni di franchi, registrando un lieve calo rispetto all'anno precedente.

Eppure, più della metà della popolazione svizzera consuma regolarmente alternative vegetali, segno di un interesse profondo e di un mercato ancora ricco di potenziale.

Il sostegno all'innovazione, garantito anche da Innosuisse, favorisce la nascita di start-up e progetti nel campo food-tech.

Il futuro delle proteine alternative dipenderà dalla capacità di ridurre i costi, migliorare il gusto e integrare la filiera.

Una sfida che unisce scienza, agricoltura e cultura per costruire un'alimentazione davvero sostenibile.

Articolo a cura della Redazione.

Foto di www.droni.ch.

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