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22.10.2025

L'enologo, l'arte e la scienza del vino

Dietro ogni grande bottiglia c'è una figura silenziosa ma decisiva: quella dell'enologo.

Professionista della vigna e della cantina, è colui che trasforma l'uva in emozione, unendo rigore scientifico e sensibilità artistica.

Il suo lavoro non si limita alla produzione, ma abbraccia l'intero ciclo del vino, dalla pianta alla bottiglia.

L'enologo osserva la vigna durante l'anno, studia il clima, segue la maturazione dei grappoli e consiglia i viticoltori sui momenti migliori per la raccolta.

In cantina controlla ogni fase, dalla pigiatura alla fermentazione, fino all'affinamento.

Ogni scelta è determinante: il tipo di vasca, la durata del contatto con le bucce, l'uso del legno o dell'acciaio.

È un mestiere di precisione, dove la conoscenza chimica si intreccia con la capacità di ascoltare il vino.

Un bravo enologo sa che la tecnologia serve solo se rispetta l'anima del territorio.

Lavora per mantenere intatti i profumi dell'uva, l'identità del suolo, la personalità dell'annata.

È custode di una tradizione antica, ma anche innovatore attento alla sostenibilità e alla qualità.

Oggi l'enologo è pure narratore e ambasciatore.

Sa raccontare il vino, spiegare le scelte produttive, valorizzare la storia che ogni etichetta porta con sé.

In un mercato globale e competitivo, la sua firma è garanzia di autenticità e coerenza.

Essere enologo significa vivere il vino con rispetto e passione, comprendere che ogni bottiglia racchiude il lavoro di un anno, la voce della terra e il carattere di chi la interpreta.

È un mestiere che unisce scienza, arte e cuore, perché dietro ogni sorso c'è sempre una visione capace di trasformare la natura in cultura.

Articolo a cura della Redazione.

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