12.10.2025
Panini sicuri, ma serve più igiene
Croccanti, fragranti, farciti con ingredienti di ogni genere: i panini imbottiti sono un piccolo rito quotidiano, il simbolo di una pausa veloce ma gratificante.
Proprio per questo, il Laboratorio cantonale ha deciso di verificarne la qualità microbiologica, controllando cosa si nasconde davvero dietro una fetta di prosciutto o una foglia di lattuga.
Tra febbraio e luglio 2025, gli ispettori hanno girato il Cantone Ticino taccuino e pinzette alla mano, prelevando 51 campioni di panini e sandwich presso 44 esercizi diversi: ristoranti, take-away, panetterie, negozi e chioschi.
L'obiettivo era quello di assicurarsi che la bontà del prodotto andasse di pari passo con la sicurezza.
I risultati sono incoraggianti: nessuna traccia di batteri patogeni come Salmonella, Listeria monocytogenes o E. coli produttori di tossina Shiga, protagonisti indesiderati di molte intossicazioni alimentari.
Un dato che conferma l'attenzione, sempre più diffusa, per la qualità e la sicurezza nella filiera del "mangiare veloce".
C'è però qualche piccola ombra tra le pieghe del pane: due campioni hanno mostrato valori di germi aerobi mesofili superiori ai limiti consigliati dalle linee guida.
Nulla di pericoloso, precisano i tecnici, ma un campanello d'allarme che invita alla prudenza.
Questi microrganismi, pur innocui, raccontano talvolta una storia di igiene non impeccabile: mani poco lavate, tempi di conservazione troppo lunghi, o semplicemente un banco frigo che ha perso qualche grado.
Il messaggio è chiaro: anche un gesto semplice come farcire un panino richiede attenzione, pulizia e rispetto delle temperature.
È la differenza tra un pranzo sicuro e uno potenzialmente a rischio.
Nel complesso, i panini del nostro territorio possono essere gustati con fiducia.
Ma, come insegna ogni buon artigiano del gusto, la qualità si misura anche nei dettagli invisibili, quelli che un laboratorio sa leggere meglio di chiunque altro.
Articolo a cura della Redazione.