10.10.2025
Sicurezza dei gelati, luci e qualche ombra
Il Laboratorio cantonale ha messo sotto la lente uno dei piaceri simbolo dell'estate: il gelato artigianale.
Durante la stagione 2025 sono stati analizzati 31 campioni di gelati sfusi, 17 a base di latte e 14 sorbetti, per un totale di 24 gusti differenti, prelevati dal banco vendita o dai congelatori di 18 attività tra gelaterie, bar e ristoranti con produzione propria.
Il risultato complessivo è rassicurante: nessuna traccia di batteri patogeni come Listeria monocytogenes o Salmonella.
Anche i parametri che indicano la qualità delle materie prime e l'igiene del personale, in particolare E. coli e Stafilococchi coagulasi-positivi, sono risultati conformi in tutti i campioni analizzati.
Un dato che conferma l'attenzione crescente degli artigiani per la sicurezza alimentare.
Tre campioni, tuttavia, hanno superato i valori di riferimento: due per la presenza di Enterobatteriacee e uno per i Germi Aerobi Mesofili.
Un'eccedenza che non rappresenta un rischio diretto per la salute, ma che segnala possibili lacune nei processi produttivi o di conservazione.
Le cause possono essere diverse: pulizia insufficiente dei macchinari o degli utensili, manipolazioni scorrette, interruzioni della catena del freddo, date di scadenza non adeguate o una pastorizzazione incompleta della massa prima della mantecatura.
Le non conformità sono state contestate alle aziende, che dovranno adottare misure correttive per evitare futuri problemi.
Rispetto a indagini precedenti, il quadro appare comunque in netto miglioramento: la qualità microbiologica dei gelati artigianali nel 2025 è globalmente soddisfacente, segno che formazione, controlli e attenzione alla filiera stanno dando i loro frutti.
Un risultato che consente ai consumatori di gustare con fiducia il piacere freddo dell'estate, sapendo che dietro ogni coppetta c'è non solo la creatività del gelatiere, ma anche la scienza che ne tutela la sicurezza.
Articolo a cura della Redazione.