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11.06.2025

Quando la birra diventa filosofia

In un mondo in cui anche il cibo racconta storie, la birra si fa messaggera di valori; è il caso della cosiddetta "birra olistica", un'espressione che può suonare misteriosa, ma che indica un approccio artigianale, consapevole e profondamente legato alla natura.

Non si tratta solo di ingredienti biologici o metodi biodinamici.

L'approccio olistico coinvolge l'intero processo produttivo.

Alcuni birrai seguono le fasi lunari per avviare la fermentazione.

Altri fanno maturare la birra in ambienti in cui si diffondono vibrazioni sonore, musica classica o campane tibetane, convinti che ciò possa influire sull'energia del prodotto.

Una visione poetica, forse, ma anche un gesto simbolico in un settore spesso dominato da logiche industriali.

La birra olistica non è uno stile, ma una dichiarazione d'intenti: sostenibilità, artigianalità, rispetto per i ritmi naturali.

I luppoli sono locali, il malto proviene da piccole realtà agricole, le varietà cerealicole spesso sono antiche e quasi dimenticate.

Persino il packaging diventa parte integrante del racconto: carta riciclata, bottiglie riutilizzabili, colori naturali.

Il risultato è una birra che non punta solo al gusto, ma alla coerenza con una visione.

Spesso ha un carattere preciso, anche ruvido, ma sempre autentico.

In un sorso si riconoscono la filosofia del birraio, la pazienza, l'intenzione.

In fondo, la birra olistica non chiede di essere capita, ma ascoltata.

Come una voce che invita al silenzio, alla presenza, all'ascolto.

Articolo a cura della Redazione.

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