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28.12.2019

Campagna di misurazione della concentrazione di arsenico nelle acque potabili ticinesi

L'arsenico è un metallo pesante naturalmente presente nella crosta terrestre, la cui tossicità è nota fin dall'antichità.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha classificato tra le 10 sostanze più problematiche per la salute pubblica, soprattutto per la sua tossicità cronica legata al consumo di acqua potabile.

A livello internazionale l'OMS ha costantemente aggiornato al ribasso il limite per l'arsenico nell'acqua potabile: nel 1958 il limite era 200µg/L, per poi passare a 50µg/L nel 1963 e infine all'attuale valore di 10µg/L, a partire dal 1993.

La Svizzera ha ripreso il valore di legge OMS nel 2014 (portandolo da 50 a 10µg/L), con un periodo di transizione di 4 anni, il cui termine è scaduto all'inizio del 2019.

In Ticino l'arsenico ha origini puramente naturali; esso è infatti presente nel sottosuolo come componente di diversi minerali.

Acque sotterranee venute in contatto con questo tipo di rocce, possono arricchirsi di arsenico.

I municipi e le aziende dell'acqua potabile dei comuni interessati hanno lavorato alacremente negli ultimi anni per rispettare i termini di transizione.

Il Laboratorio Cantonale ha monitorato da vicino la situazione, sia dal punto di vista analitico (campagne di misura) che dal punto di vista ispettivo, al fine di verificare che le aziende avessero preso tutte le misure necessarie - nell'ambito del loro autocontrollo - per garantire il rispetto dei requisiti legali.

In molti casi è stato necessario installare costosi impianti di trattamento per rimuovere l'arsenico dall'acqua.

Nel corso del 2019, il Laboratorio cantonale ha effettuato un'ampia campagna di sorveglianza della concentrazione di arsenico nell'acqua potabile.

In allegato i risultati della campagna di sorveglianza.

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