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11.01.2021

Sondaggio di GastroTicino sulla ristorazione

Al sondaggio, lanciato il 31 dicembre 2020, hanno partecipato 138 soci, pari al 10% circa degli iscritti a GastroTicino.

Per la maggioranza si tratta di ristoranti con e senza alloggio e di alberghi e hotel.

Tra loro le categorie più rappresentate sono: 61 ristoranti, 18 ristoranti con alloggio e pensioni, 18 alberghi, 14 bar e snack bar, 7 osterie e 3 grotti.

Una veloce analisi dei risultati del sondaggio di fine dicembre, riportati in allegato, non fa che dimostrare con tutta evidenza la gravità della situazione sia sotto il profilo della futura chiusura di molti esercizi della ristorazione e albergheria, sia sotto quello della massiccia perdita di posti di lavoro.

Tutto ciò a causa delle considerevoli perdite di cifra d'affari del settore dovute a svariate ragioni.

Gli strumenti fin qui proposti dalle autorità, se hanno contribuito a rendere meno dura la situazione durante la prima ondata, ben pochi effetti hanno avuto e stanno avendo oggi sugli imprenditori della ristorazione.

Vuoi per la natura intrinseca degli aiuti, vuoi a volte per la complessità delle procedure o per la non immediatezza dei versamenti.

Rimangono cantieri aperti quelli dei costi fissi in relazione agli affitti, così come assai deludente è il dossier dei risarcimenti da parte di alcune compagnie assicurative.

GastroTicino afferma inoltre che se il sondaggio fosse stato fatto oggi i dati sarebbero molto più negativi, in quanto la maggioranza delle risposte è arrivata quando non si sapeva della probabile decisione di prolungare il lockdown della ristorazione dal 22 gennaio a fine febbraio 2021.

Dopo quanto detto appaiono più che giustificate le richieste di GastroSuisse e di GastroTicino per decisioni certe, aiuti rapidi e a fondo perso, con procedure di richiesta semplici.

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