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29.05.2025

Piante e frutti, controlli in dogana

Nel cuore dell'Europa alpina, la Svizzera si conferma un modello di rigore in materia di sicurezza alimentare e tutela dell'ambiente.

In un mondo sempre più interconnesso, anche l'importazione di piante, frutti o sementi comporta rischi concreti: tra questi, l'introduzione di parassiti e malattie vegetali capaci di compromettere interi ecosistemi.

Per questo il Paese ha adottato uno strumento tanto tecnico quanto indispensabile: il passaporto fitosanitario.

Ma non si tratta di una semplice formalità.

Questo documento certifica che i prodotti vegetali importati soddisfino requisiti precisi in materia di salute e siano liberi da organismi nocivi.

Dal 2020 è obbligatorio per numerose categorie di vegetali, sia nel commercio interno sia negli scambi con l'Unione Europea.

Ne sono interessati piante da piantare, frutti, fiori recisi, sementi e legname non trattato.

Tutti prodotti attentamente controllati per evitare contaminazioni.

Il sistema è gestito dall'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) e dal Servizio fitosanitario federale, per assicurare che i prodotti vegetali rispettino gli standard di sicurezza previsti dalla legge.

Non si tratta solo di difendere l'agricoltura svizzera, ma anche di assicurare che i prodotti in commercio siano sicuri e di qualità.

Dietro ogni frutto perfetto o fiore colorato nei mercati svizzeri si nasconde un sistema di protezione silenzioso ma efficace.

Un filtro che tutela la biodiversità e rafforza la fiducia dei consumatori.

In fondo, anche la qualità inizia alla frontiera: sapere cosa entra nel Paese è il primo passo per difendere ciò che arriva sulle nostre tavole.

Articolo a cura della Redazione.

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